Si aspettava da tempo una ventata di novità alla Scala, con l'idea che il Corpo di Ballo scaligero, come del resto accade ormai in tutte le compagnie di danza del mondo, potesse diventare una compagnia in grado di unire la tradizione classica con lavori di ricerca innovativa legati a tematiche già sviluppate da anni dalla danza contemporanea.
Un fenomeno, questo, già in grande crescita anche nel mondo dell’opera lirica in cui assistiamo da tempo a nuove sperimentazioni. L’altro giorno però, in occasione della presentazione della nuova Stagione di Balletto 2016/17 durante la quale il nuovo direttore Mauro Bigonzetti ha illustrato le linee guida annunciando i titoli della programmazione futura (un programma che contiene sette opere di cui tre nuove produzioni, pienamente condiviso dal sovrintendente Pereira), alla fine dell’incontro il Corpo di Ballo si è recato nel ridotto dei palchi chiedendo di poter parlare al manager austriaco.
Motivo delle loro lamentele è stato proprio il programma della prossima stagione, che relega i due titoli classici Sogno di una notte di mezza estate e Il lago dei cigni a fine giugno e luglio, troppo in là nella stagione. Secondo i ballerini, arrivati nel ridotto dopo un'assemblea, si tratterebbe anche di una questione fisica con la parte più faticosa della stagione non ben distribuita e la possibilità di perdere la forma, ma anche di "perdere la nostra identità - hanno spiegato - dando troppo spazio a nuove coreografie e anche al direttore Bigonzetti "non siamo una compagnia d'autore" - hanno commentato.
Dal canto suo nel corso della conferenza stampa Mauro Bigonzetti aveva precisato che “Fondamentale per il rafforzamento di una compagnia è contare su nuove creazioni, rinnovare il repertorio sia nel rispetto della storia del balletto sia della crescita degli artisti, ma anche mantenere grandi titoli dell’Ottocento e Novecento e dare impulso alla creatività attuale, possibilmente italiana. Soprattutto poter fornire agli artisti del Ballo titoli che sempre più possano far sviluppare le potenzialità che ho già potuto appurare al suo interno, per far emergere nuovi solisti e nuovi primi ballerini, attraverso l’impegno nei ruoli che questi titoli possono offrire”. Secondo Bigonzetti, "il Corpo di Ballo potrebbe essere in questo modo sempre più protagonista privilegiato, grazie a creazioni cucite su misura proprio per valorizzare al meglio gli interpreti, e creare un migliore equilibrio fra guest e cast di casa. La Stagione 2016-2017 porta un aumento dei titoli, che saranno sette, con quattro creazioni: una nuova Coppélia in apertura di stagione, una nuova Shéhérezade affidata a Eugenio Scigliano, coreografo che ha già dato prova di qualità artistiche ed espressive con diverse compagnie italiane e non solo, con cui ho voluto fare questa scommessa, nell’ottica di affidare in ogni stagione una creazione a un coreografo italiano, che si associa nella stessa serata a La Valse, progetto coreografico che verrà affidato ad alcuni artisti del balletto scaligero, sotto la sua supervisione."
Una iniziativa nuova, stimolante, che a Sovrintendenza ha accolto con grande entusiasmo e che vuole essere una fucina per far sperimentare a livello creativo la compagnia, da sviluppare ogni anno. Nuova anche l’ulteriore tappa del progetto su musica da camera, che quest’anno si concentra sull’universo di Händel. Sette titoli in cartellone, ma nove i balletti, essendo due serate strutturate in dittico; accanto alle nuove produzioni, Petruška e Le sacre du printemps a evocare il mondo, le atmosfere e il fermento della creatività dell’inizio del secolo scorso; Sogno di una notte di mezza estate di Balanchine e Romeo e Giulietta di MacMillan, che sono parte della storia del Balletto scaligero e del Teatro stesso, avendo entrambi allestimenti realizzati appositamente per la Scala, e il Lago dei cigni di Ratmansky, nato in coproduzione con Opernhaus Zürich e che a giugno entrerà per la prima volta nel repertorio scaligero.